giovedì 10 febbraio 2011

Ricette - la Schiacciata Fiorentina

Lodevole iniziativa quella della redazione fiorentina de “la Repubblica”, che ha dedicato una pagina della cronaca locale alla famosa schiacciata fiorentina.
Attenzione, questo tipico dolce di Firenze che non ha niente a che vedere con la schiacciata salata tradizionale. Questo i fiorentini lo sanno bene, e quando arriva il periodo di carnevale non mancano mai di gustarla o di prepararla in casa.
Allora, i giornalisti di Repubblica hanno fatto un vero e proprio test, quasi scientifico, ed hanno acquistato – alla stessa ora dello stesso giorno – 10 schiacciate intere in 10 delle pasticcerie e forni più conosciuti di Firenze. Nel pomeriggio si sono riuniti (in 15) e hanno cominciato ad assaggiare tutto questo ben di Dio, per poi stilare una classifica, con tanto di commenti ed indicazioni sul rapporto qualità/prezzo.
Certo tutto è soggettivo, ma noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto “testare il test” (non fosse altro per dire ancora una volta L’HO PROVATO!), e ne abbiamo assaggiate tre differenti, per arrivare alla conclusione che i giornalisti di Repubblica hanno decisamente colto nel segno.
“…and the winner is…”
Giorgio!, che non solo è il vincitore di questa “classifica di tappa”, ma anche una delle pasticcerie più rinomate di Firenze, nonostante sia collocata in zona periferica. Quindi vi consigliamo di andarci solo se siete a Firenze in macchina, siete dotati di navigatore, e non avete l’assillo del tempo.
Se tutto ciò non vi ha fermato, sappiate che da Giorgio è possibile anche fare un pranzo veloce, ed infatti durante la settimana è scelto da molti per la loro pausa pranzo. Ne parleremo magari un’altra volta, ora torniamo alla schiacciata e proviamo a dare la ricetta.

Nell’immagine trovate quella pubblicata da Repubblica, ma noi proviamo a consigliarvi quest’altra, simile, ma non uguale.

Prima di cominciare, ce l’avete la teglia giusta (diciamo circa 20 x 30 cm)?
E’ quella che serve per saziare 6 golosi.
Senza fretta, cominciate dal lievitino.
Servono:
  • 150 grammi di farina
  • 30 grammi di lievito di birra
  • Mezzo bicchiere d’acqua (o sei cucchiai, è lo stesso)
Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e impastatelo con la farina fino a quando l’impasto non sarà bello liscio, omogeneo e asciutto. Lo mettete in un recipiente precedentemente infarinato e lo lasciate riposare al caldo, coperto da uno strofinaccio. Occhio che non sia “troppo” al caldo (tipo, vicino al termosifone).
Lasciate che l’impasto riposi, almeno fino a quando non avrà raddoppiato il suo volume. E riposate pure voi, tanto fin quando non lievita è meglio aspettare.
Quando questo primo impasto sarà pronto (ve ne accorgete perché lievitando è raddoppiato di volume), cominciate a fare l’impasto base, per il quale avete bisogno di:
  • 200 grammi di farina
  • 45 grammi di burro
  • 85 grammi di zucchero semolato
  • 85 grammi di uova intere
  • La scorza grattugiata di un’arancia
  • 1 bustina di vanillina
  • Un pizzico di sale
Incorporate prima la farina con il burro e lo zucchero, poi le uova ed infine la scorza d’arancia grattugiata, la vanillina e il sale.
Una volta messi tutti gli ingredienti, aggiungete il lievitino e continuate a impastare finché non è tutto ben amalgamato.
Anche “lui”, deve riposare (solo voi lavorate sempre …), e anche lui non troppo al caldo e fino a raddoppiare il volume.
Dai che quasi ci siamo. Vi servono ancora:
  • 50 grammi di strutto
  • 40 grammi di zucchero semolato
  • 1 uovo grande
Montate insieme zucchero e burro, e aggiungete piano piano in piccoli pezzi l’impasto base lievitato, facendo in modo che l’impasto sia molto morbido e piuttosto diluito ma non liquido. Ora non resta che unire l’uovo e finire di lavorare l’impasto finché non raggiunge la giusta consistenza (si deve riuscire a distendere la pasta con le mani).
Sistemate l’impasto nella teglia e lasciatelo lievitare per un paio d’ore.
Appena la lievitazione sarà terminata, infornare a 210° per circa 10 minuti.

Tolta dal forno, aspettate che si sia intiepidita prima di spolverarla con lo zucchero a velo.
La schiacciata fiorentina è pronta: buon appetito (in fondo, ve la siete proprio guadagnata!).

Ricordate inoltre che potete sempre tagliarla a metà (con pazienza, senza fretta, altrimenti combinate un pasticcio …), e a farcirla con crema (chantilly è la “morte sua”) o con panna. Qualcuno preferisce la cioccolata, ma …, ma …, insomma, è meglio la crema (poi fate come vi pare).
Quello che potete invece “saltare” è il disegno del giglio (simbolo di Firenze) al centro della schiacciata. I pasticceri fiorentini lo fanno con la polvere di cacao, mentre tutt'intorno vi è sparso lo zucchero a velo, ma non credo che nessuno se la prenderà a male se ve ne dimenticate (e poi, basta non dirlo…).

Per oggi è tutto!

Bye